La Biennale di Venezia presenta: Questi fantasmi – cinema italiano ritrovato

Sarà dedicato a Questi fantasmi: Cinema italiano ritrovato (1946 – 1975) il nuovo cantiere di riproposte e restauri della 65. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (27 agosto – 6 settembre 2008), diretta da Marco Müller e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta. Il progetto è realizzato dalla Mostra in co-produzione con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, ente istituzionale deputato alla promozione e restauro del patrimonio cinematografico italiano, con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Nel quadro delle Attività permanenti e dei giacimenti culturali riscoperti e restaurati, la scelta di Questi fantasmi: Cinema italiano ritrovato (1946 – 1975) rappresenta la continuazione ideale del lavoro iniziato nel 2004, e che, per tutto l’ultimo quadriennio, ha rilanciato con successo il recupero del cinema italiano invisibile (“Italian Kings of the Bs”; “L’underground italiano; “Casanova sullo schermo”; “Omaggio a Fulvio Lucisano”; “Centenario Rossellini, Soldati, Visconti”; “Western all’italiana”), accanto ai cantieri internazionali della Storia segreta del cinema asiatico nel 2005 e della Storia segreta del cinema russo nel 2006.

Questi “fantasmi”, riproposti ora nell’evento veneziano, ci mostrano un cinema che scorre lungo due linee strettamente intersecate: la capacità di riflettere in diretta le storie e le cronache dell’Italia che cambia, dal dopoguerra, al miracolo economico, alle contraddizioni sociali dello sviluppo; e la grande libertà di espressione lasciata a cineasti, spesso stretti tra i maestri e i mestieranti, che oggi ci appaiono come una vera e propria “nouvelle vague all’italiana”.

Questi fantasmi: Cinema italiano ritrovato (1946 – 1975) ospiterà una giornata dedicata a “il ’68 in un giorno”, carrellata di film “eccentrici”, come il capolavoro di Carmelo Bene Nostra Signora dei Turchi, di cui la Cineteca Nazionale ha realizzato una versione lunga reintegrando le scene tagliate, premiato a Venezia nel 1968; Fuoco! di Gianvittorio Baldi, uno dei più interessanti esponenti del “giovane cinema italiano”, Flashback di Raffaele Andreassi, grande documentarista d’arte che qui si misura con un’onirica rappresentazione degli orrori della guerra con chiaro riferimento al Vietnam, e Toh è morta la nonna, divertissement di Mario Monicelli sullo spirito della contestazione.

Tra i numerosi titoli da riscoprire si segnalano in primo luogo gli “antineorealisti”: film che usano il melodramma per incidere nella realtà storica e sociale del dopoguerra come Un uomo ritorna (1946) di Max Neufeld; La città dolente (1949) di Mario Bonnard e Il grido della terra di Duilio Coletti (1949, restaurato dalla Cineteca Nazionale) che racconta, con la sceneggiatura di Carlo Levi, drammi e speranze legate alla costruzione dello Stato di Israele.

Per alcuni film è prevista la presenza di “testimoni eccellenti” (registi, attori, sceneggiatori) e la presentazione in sala a cura di Goffredo Fofi.

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