Il documentario “Con le ruote per terra” vincitore del Festival del Cinema Handicap e dei Diritti Umani

Con le ruote per terra trionfa al Festival del Cinema Handicap e dei Diritti Umani.

Il film di Andrea Boretti e Carlo Prevosti, prodotto da Insolito Cinema e Briantea84, è un documentario sull’esperienza della Nazionale italiana under 22 di basket in carrozzina al Campionato europeo svoltosi a luglio 2010 a Seveso (MB), raccontata attraverso la voce dei protagonisti e dello scrittore russo Nicolai Lilin, autore del romanzo di successo Educazione siberiana.
Un percorso che inizia con le ruote per terra la scorsa estate quando sono state fatte le riprese, fino ad approdare al trionfo allo Sport Movies & Tv – aggiudicandosi l’”Excellence Awards” 2010 come miglior film, il premio “Fondazione Chiesa – Panathlon International” come migliore opera prima, la “Guirlande D’Honneur” nella categoria Sport & Society e il premio Bicicletta Colnago assegnato alla miglior produzione – fino a conquistare l’ambito Italian Sport Award come miglior film sportivo dell’anno al fianco di titoli come Invictus e Il maledetto United.

Ma i trionfi non finiscono qui. Lo scorso febbraio il film è stato inserito tra i finalisti ad aggiudicarsi la nomination al David di Donatello come miglior documentario, mentre è di domenica 3 aprile l’ultima vittoria. Primo premio al nuovo Festival del Cinema dell’Handicap e dei Diritti Umani (www.hedfilmfest.org) che si è svolto ad Avezzano (AQ) dal 1° al 3 Aprile scorso, spuntandola tra altre 8 opere provenienti dal tutto il mondo.

Grazie al riconoscimento, Con le ruote per terra sarà proiettato al Festival Internazionale dei Diritti Umani che si terrà a Buenos Aires dal 19 al 25 Maggio prossimi.
«Un successo oltre le nostre più rosee aspettative. – Hanno dichiarato a una sola voce Andrea Boretti e Carlo Prevosti – Abbiamo cercato di portare sullo schermo l’umanità e la determinazione degli atleti della nazionale italiana under 22 di basket in carrozzina, da cui abbiamo imparato molto. Non solo il vero significato dello spirito sportivo, ma anche la necessità di condividere. E noi non possiamo che condividere con loro questo successo.»

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