Mario Monicelli: l’ultimo saluto tra lacrime e discussioni

Monicelli se n’è andato con un’ultima manifestazione forte della sua personalità, un estremo scatto di volontà che bisogna rispettare. E’ stato un grande del cinema, non solo italiano, e un uomo meraviglioso“. Sono le parole pronunciate del capo dello Stato Giorgio Napolitano dopo aver reso omaggio al padre della commedia italiana presso la camera ardente allestita nella Casa del Cinema a Villa Borghese, dove questa mattina alle 11 è arrivata la bara, accolta da un capannello di persone, fra cui Giuliano Montaldo, che per salutare il collega e amico l’ha sfiorata. Il feretro è stato posto sotto il grande schermo nella sala più grande. Sopra la bara, un fiore rosso. All’entrata della sala, dove è stato proiettato un documentario sul regista, due corone di fiori, una delle quali inviata dalla famiglia Tognazzi. Fra i primi ad arrivare Gian Luigi Rondi, presidente del Festival di Roma, il premio Oscar Nicola Piovani, il presidente della Regione, Renata Polverini, Carlo Lizzani, l’assessore Umberto Croppi e Maria Sole Tognazzi insieme a tanta gente comune. All’interno, vicino al feretro, le tre figlie del regista, Martina, Ottavia e Rosa, l’ultima compagna Chiara Rapaccini, il figlio di Martina, Tommaso, e Niccolò Monicelli, figlio di uno dei fratelli del regista, Nino.

La decisione del regista di togliersi la vita è stata occasione di polemica a Montecitorio. L’aula ha ricordato il regista con un lungo applauso, ma a molti non sono piaciute le parole di Walter Veltroni: “Non gli piaceva l’Italia di oggi, la mortificazione della sua vita culturale“. Il suo discorso ha innescato un breve dibattito sull’eutanasia.
Paolo Villaggio ha invece parlato del suicidio di Monicelli come di “una morte bellissima e coraggiosa. E’ stato un gesto di formidabile coraggio visto che non c’è l’eutanasia“.

Nel commentare le circostanze della scomparsa, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, ha detto: “Mi attengo all’invito del Presidente della Repubblica, ci vuole rispetto“. “Gli ho personalmente voluto bene – ha aggiunto – e come tutti riconosco la grandezza del suo lavoro. Mi dispiace che una persona che ha dato tanto agli altri, che ha fatto tanto ridere e sorridere, se ne sia andato tanto tristemente, in maniera amara. Spero che Dio, nella sua misericordia, possa restituirgli quello che aveva perduto“.

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