Niente da dichiarare: al cinema si ride e si riflette

Giù al Nord è stato un successo dei Cugini d’Oltralpe e dalla Francia all’Italia il passo è stato breve, tanto che è stato girato l’amatissimo Benvenuti al Sud con Claudio Bisio. Adesso arriva sempre dallo stesso Paese un altro film di Dany Boon che promette di essere esilarate quanto e più del primo. Si intitola “Niente da dichiarare” ed è un’altra commedia che prende in giro i pregiudizi imperanti e il regionalismo che non permette di vedere lucidamente le cose e cioè che in fondo siamo tutti uguali. Un weekend cinematografico ricco comunque durante il quale si può anche optare per il quasi horror del nuovo Almodovar “La pelle che abito” e per il fantascientifico “L’alba del pianeta delle scimmie“.
La pellicola è ambientata in un periodo di tempo recente, poco tempo fa, precisamente al 1993 quando la neonata Comunità Europea, porta i due agenti della dogana Ruben Vandevoorde e Mathias Ducate ad apprendere della notizia della soppressione del loro posto di dogana situata a Corquain in Francia e Koorkin in Belgio. Questo significa che i due pur odiandosi da tempo, dovranno lavorare a stretto contatto nel primo distaccamento della dogana franco-belga pattugliando le strade di campagna di frontiera a bordo di una Renault 4L. Da li inizia l’avventura. Come credete che finirà?
Si ride e si riflette ma soprattutto ci si rilassa con questo film che è tutto giocato nel segno degli equivoci e dei doppi sensi. Le diversità sono sempre relative insomma e se ci si adatta e ci si conosce meglio, si può rimanere molto sorpresi dalle peculiarità degli altri. Presto magari si penserà ancora una volta ad un remake italiano che possa adattarlo al nostro Paese e al nostro modo di essere per renderlo un successo ancora più grande. Del resto è avvenuto proprio così nel caso di  “Benvenuti al Sud”e i risultati si sono visti subito.

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