Oliver Stone, arriva Le Belve dopo le sue dichiarazioni sulla mariuana

 

Da quando Oliver Stone ha parlato di mariuana come un “meraviglioso regalo di dio a noi umani”, la polemica impazza sul web. Del resto, l’attesa è finita e proprio in queste ore esce in Italia “Le Belve“, tratto dal romanzo omonimo di Don Winslow e i riflettori sono tutti puntati su di lui. Si parla di due amici che coltivano “erba” in casa in grande quantità.

Il famoso regista è stato intervistato di recente dall’agenzia tedesca Dpa. Stone, premio Oscar e oggi sessantaseienne ha parlato in verità degli usi terapeutici, moltissimi, di questa sostanza soprattutto a beneficio dei malati di cancro. Ecco perché il suo uso non è sempre negativo. Per la precisione lui ha detto:  “Non ho ancora avuto prove che uccida qualcuno”. Stone ha sottolineato che sono altre le cause che uccidono un uomo. Un esempio su tutti è rappresentato dall’alcol, ma anche l’overdose di cocaina, ma ci sono elementi che pur avendo un appannaggio negativo possono in verità curare le malattie se usate nel modo giusto.
“Cielo, qualcuno negli ultimi tempi è morto per una overdose di mariuana? Perchè non ci rilassiamo?”, ha concluso l’autore di “Wall Street (2010). Ora è il momento per lui e per noi di goderci il suo Le Belve, di recente presentato anche a Roma. Nella Città Eterna, non sono mancati gli attori John Travolta e Salma Hayek, entrambi molto contenti di aver fatto parte del cast. Per l’occasione lei ha anche detto: “Io dipendo totalmente dall’immaginazione degli scrittori e dei registi, e la sceneggiatura de ‘Le Belve’ che mi ha dato Oliver Stone era la più originale che abbia letto negli ultimi anni: il mio personaggio era interessantissimo.Questo film può aiutare a capire che chiunque acquisti droga partecipa alla catena di morte e di sangue che è in corso in Messico da anni.In questi affari le donne sono più determinate, non fanno inutili guerre per non nuocere agli affari. Il mio è un personaggio terribile, ma è un ruolo straordinario: ho cercato di mostrare le diverse facce che adotta a seconda di chi ha davanti.In realtà pur di lavorare con Oliver Stone avrei interpretato anche un albero”.

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