Rocco Siffredi al cinema con Matrimonio a Parigi

 

Certo che è davvero il colmo pensare che Rocco Siffredi nel film “un matrimonio a Parigi” possa interpretare la parte di un gay al fianco di Massimo Boldi, lui che ha fatto sesso con almeno 3mila donne. In più il pornodivo ha appena ricevuto un prestigioso riconoscimento del settore: l’Oscar del porno a Las Vegas. All’attivo, l’artista 47enne ha almeno 1500 film hard e sembra non stancarsi mai, tanto che conferma:“Il sesso è come lo sport, più lo fai più lo faresti”.

Adora fare l’attore ma non può stare lontano da quel tipo di vita che un tempo aveva voluto abbandonare per la famiglia anche se poi per la sua salute mentale oltre che fisica, ha dovuto riprendere:  “Ero abituato a fare sesso cinque, sei ore al giorno e poi di colpo fine. Sono stato malissimo. Arrivavo a pensarci per ore. mi sentivo uno schifo: guardavo la mia famiglia pensando di non meritarla. Ho toccato il fondo, stavo male di stomaco. Come per tutte le dipendenze, si vedono i deboli e i forti. Io ne sono uscito senza andare in clinica. E comunque mia moglie mi ha pregato di tornare sul set. Se sono diventato Rocco Siffredi è grazie a lei, che mi ha regalato, in 18 anni di matrimonio, la serenità perché potessi lavorare meglio”.

Un settore che lo completa e non ha pregiudizi in merito, tanto che sarebbe disposto ad accettare che i figli lo seguissero, ma solo se dimostrano una reale passione: “Nulla da obiettare, in me troverebbero un amico e un maestro. Però lo devono fare non per imitarmi o per guadagnare ma, come successe a me, per passione ed esuberanza sessuale. E non mi sembra sia il loro caso”. Finito il lavoro il bisogno non si placa: “Arriva perché mia moglie Rozsa è la donna che mi piace di più. Ma anche prima di lei è stato così. Ho avuto tre o quattro fidanzate serie, già facevo il pornoattore, eppure con loro la sera si faceva un sesso pazzesco. Pensi che sono stato lasciato da una ragazza inglese perché non reggeva i miei ritmi…”.


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