Mostra del cinema di Venezia: settantesima edizione

Ci siamo quasi: la settantesima edizione della Mostra del Cinema di Venezia sta per prendere il via e, come ogni volta, ce ne saranno delle belle. Si parla di moltissimi lavori capaci di catalizzare sguardi e attenzione dei presenti, ma in primo piano dovrebbero esserci “The Canyons” di Paul Schrader e “Moebius” di Kim -Ki-Duk. Ritorna anche Tinto Brass, per niente pronto a lasciarsi dimenticare. Lui proporrà il suo “Istintobrass” e il titolo è già tutto un programma. 

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Venezia: a Francesco Rosi il Leone d’oro alla carriera

 

Francesco Rosi, a Venezia, ha vinto il il Leone d’oro alla carriera della 69esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale (29 agosto – 8 settembre 2012). Una decisione non casuale e frutto di una scelta praticamente unanime da parte del Cda della Biennale presieduto da Paolo Baratta, su proposta del Direttore della Mostra Alberto Barbera. Cos’ha fatto Rosi in più degli altri? Di sicuro il regista e sceneggiatore può essere visto come un simbolo e con il promotore di un sistema di innovazione che ha dato al cinema italiano una spinta verso l’alto, soprattutto riguardo al tema dell’impegno civile. Importanti film sono già stati ampiamente riconosciuti dei capolavori come “Le mani sulla città”, Leone d’oro alla Mostra di Venezia nel 1963, “Il caso Mattei”, Palma d’oro a Cannes nel 1972, e “Salvatore Giuliano”, Orso d’argento a Berlino nel 1961.

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Mostra del Cinema di Venezia: “Faust” conquista il Leone d’Oro

 

Si spengono ad una ad una le luci sulla Mostra del Cinema di Venezia che ha visto in primo piano “Faust” di Alexander Sokurov al quale è andato il Leone d’Oro nel corso della 68esima edizione della kermesse. All’Italia però non è andata male visto che il Gran Premio della Giuria è stato assegnato a “Terraferma” di Emanuele Crialese. Leone d’Argento al regista cinese Shangjun Cai. La Coppa Volpi per il miglior attore maschile è andata a Michael Fassbender per “Shame” e la  cinese Deanie Yip ha agguantato quella come migliora attrice.

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Mostra del Cinema di Venezia 2011: il cerchio si stringe

 Attenzione massima in queste ore in Laguna, in occasione delle battute finali della 68esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Già da giorni critici e appassionati si stanno chiedendo chi vincerà i prestigiosi riconoscimenti in palio e se il quadro dei film in concorso è chiaro per i lungometraggi italiani ancora poche speranze.  La rassegna è stata di discreto livello e tra i favoriti per portare a casa il Leone d’Oro restano Roman Polanski e William Friedkin anche se Cronenberg Clooney non sono di certo stati da meno.

Madonna a Venezia dimentica i suoi guai

La Mostra del Cinema di Venezia, avrebbe rappresentato un piacevole diversivo nella vita musicale e sempre frenetica di Madonna, se non fosse riuscita a mettersi nei guai prima di partire facendo infuriare i vicini. Si, perchè è stata denunciata per il chiasso che produrrebbe nei momenti in cui si trova fra le quattro pareti domestiche in America, “E’ troppo rumorosa” avrebbe tuonato chi confina con la sua attuale dimora che sembra essere diventata una sala prove improvvisata. Ecco che quindi sembra sfumato il momento felice al termine della presentazione del suo film W.E.

Brunetta, Rossellini e il cinema

Renato Brunetta si conferma un personaggio imperdibile e dalla chiacchiera (intesa come capacità oratoria) tagliente. Il Ministro per la Pubblica Amministrazione e per l’Innovazione nei giorni scorsi si è scagliato contro il cinema. Nonostante le lodi del Presidente Berlusconi e del Ministro Bondi a Baarìa di Giuseppe Tornatore (Berlusconi è anche intervenuto in diretta nella trasmissione di Marzullo Cinematografo) e l’indubbio successo mediatico del Festival appena conclusosi, Renato Brunetta ha dichiarato: “Quello che si è visto a Venezia non fa ben sperare. Mi piacerebbe una Mostra del Cinema capace di attrarre su Venezia l’attenzione del mondo, meglio di Cannes e Berlino come stimolo all’industria italiana, ma non solo a quella, e che possa vantare un ruolo straordinario economico oltre che culturale, cosa che non si è vista finora”. Il Ministro ha poi continuato bacchettando l’intellighenzia cinematografica: “L’industria del cinema va trattata come qualsiasi altra industria, quindi senza privilegi. Gli spettacoli di qualsiasi tipo devono vivere sul mercato. L’equazione cinema uguale cultura, uguale fondi pubblici uguale sprechi, non so dove sta scritto. Si sono prodotti mostri e io denuncio questi mostri. Questo non vuol dire che l’industria del cinema non possa avere stimoli, incentivi o tassi agevolati”.

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Il bello e il brutto di Venezia

La Mostra è finita: 10 giorni di cinema, glamour, code, risate, pianti e quest’anno anche tanti spaventi per la presenza di molti horror.
Che manifestazione è stata? Di certo il piatto della bilancia pende maggiormente verso il piatto con la scritta “positivo”. Il pubblico presente al Lido ogni giorno poteva scegliere tra ottimi film, anche se forse è mancata la presenza di un grande capolavoro che potesse mettere tutti quanti d’accordo, come due anni fa Recacted di Brian De Palma. Eppure la qualità generale è stata piuttosto alta.
Grande emozione nel poter vedere da vicino i grandi registi della Pixar, da John Lasseter a Brad Bird, vincitori del Leone d’oro alla carriera, e che hanno regalato una retrospettiva colorata e divertente, da Toy Story a Up. Un premio strameritato sul quale nessuno ha avuto niente da ridire
Invece Lebanon, il vincitore, ha spaccato le opinioni di pubblico e addetti ai lavori. Da una parte chi è rimasto fortemente colpito dalla forza emotiva del film, e dall’altra chi è rimasto infastidito dall’eccessiva sfacciataggine della violenza mostrata. Si tratta comunque di un’opera interessante che non può lasciare indifferenti.
Sempre in tema di premi, grande successo per le attrici italiane. Un po’ di dubbi nel ritenere Jasmine Trinca (forse all’estero, ma di certo in italia è molto nota), mentre la russa Ksenia Rappoport, ma ormai connazionale di adozione, ha conquistato una Coppa Volpi che in molti avrebbero visto ugualmente bene anche nelle mani di Margherita Buy. Insomma essere donne e recitare in Italia porta fortuna. Non a caso, anche Colin Firth, splendido protagonista di A Single Man di Tom Ford e vincitore della Coppa Volpi, ha sposato una donna italiana e parla bene la nostra lingua.

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Venezia: tutti i premi ufficiali

Ecco tutti i premi assegnati dalle giurie ufficiali della 66^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica:
Leone d’Oro per il miglior film è andato a Lebanon di Samuel MAOZ (Israele, Francia, Germania), un film durissimo sulla guerra, una soggettiva interna ed esterna da un carrarmato nel primo giorno della guerra del Libano nei primi anni ’80.
Leone d’Argento per la migliore regia a Shirin NESHAT per Zanan bedoone mardan (Women Without Men) (Germania, Austria, Francia), uno spaccato di vita iraniana vista attraverso gli occhi delle donne.
Premio Speciale della Giuria a Soul Kitchen di Fatih AKIN (Germania) una delle poche commedie presenti al festival.
Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile alla partecipata e intensa interpretazione di Colin FIRTH in A Single Man di Tom FORD (Usa). Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile alla russa, ma italiana d’adozione, Ksenia RAPPOPORT per il film italiano rivelazione dle festival La doppia ora dell’esordiente Giuseppe CAPOTONDI (Italia). Sempre in tema di interpretazioni, il premio Marcello Mastroianni – che viene assegnato a un giovane attore o attrice emergente – se lo è aggiudicato Jasmine TRINCA, che emergente non è, almeno per il pubblico italiano, che si “offre generosamente” ne Il grande sogno di Michele PLACIDO (Italia).

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Moore a nord e Stone a sud: le nuove coordinate del cinema americano

Ben 2 documentari stanno caratterizzando le ultime giornate veneziane. Da una parte il nuovo lavoro del piacione Michael Moore Capitalism: a love story, che critica il sistema capitalistico statunitense, dall’altra Southland border di Oliver Stone, un ritratto inedito del presidente venezualano Chavez e del nuovo corso politico, economico e sociale dell’America Latina.
L’autore di Sicko, presente ieri sera in Sala Grande, ha puntato il suo obbiettivo sulle malefatte del capitalismo selvaggio, dei crack bancari, dei ricchi che non si accontentano della loro ricchezza e rubano ai poveri e su come questa situazione è stata alimentata dal’interno del paese. Uno sguardo feroce e al contempo fin troppo semplificato, ma lui dice che è voluto, così da riuscire a spiegare anche ai bambini di due anni cosa c’è che non va. Il gioco funziona, come sempre con Moore, ma sicuramente la visione è parziale e partigiana. Il film è in concorso: chissà se bisserà il successo di Fahrenheit 9/11 che vinse a Cannes.

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