“Sufi movies” nella Milano del dialogo multietnico

Il Convegno dei Centri Interculturali, seminario europeo che si svolge da undici anni in città italiane sempre diverse, promosso dal Centro Come della Cooperativa Farsi Prossimo di Milano, Centro Interculturale Città di Torino e Centro di Documentazione Città di Arezzo, quest’anno a Milano dal 9 all’11 ottobre, organizzato da Provincia di Milano/Settore cultura e Centro Come, ed ha per tema “Convivere nel tempo della pluralità”, che verrà approfondito con contributi di docenti, ricercatori e rappresentanti di enti e associazioni. In appendice a questo ciclo di incontri tutti convergenti ad un unico problema, quella della convivenza pacifica, il 13 ottobre avrà inizio allo Spazio Oberdan e al Gregorianum, sempre a Milano, per 10 giorni, il Sufi Movies, ciclo di lungometraggi, presentati in giro per i vari festivals che per difficoltà di distribuzione non abbiamo potuto apprezzare anche qui in Italia.
Film come Wejd le mille e una Voce de regista tunisino Mahmoud Ben Mahmoud, Takva di Ozer Kiziltan, alla presenza dello sceneggiatore Onder Cakar. Chiuderà la rassegna il 23 ottobre, al Gregorianum, Bab’Aziz (Il principe che contemplava la sua anima) sulla sceneggiatura firmata da Tonino Guerra.
Sufi è la parte più animista dell’Islam, tutta protesa verso il misticismo e la conoscenza diretta del Dio, contrasta dagli islamici più intransigenti è testimone di una ricerca di coesione spirituale ma anche della volontà di integrazione che è anima di questa manifestazione.

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