Il digitale frena il cinema d’essai

Anche il cinema d’essai, il luogo delle sofisticherie, della qualità e del classico, dovrà adeguarsi prima o poi alla evoluzione tecnologica delle sale cinematografiche che piano piano stano passando dalla proiezione analogica a quella digitale. Ma purtroppo i costi, che per una sala commerciale e ancora di più per le multisala, sono ragionevole e sopportabili, per quelli che hanno fatto della nicchia di genere una missione e un’arte potrebbe rivelarsi una vera e propria condanna all’estinzione. Il costo dell’istallazione di un sistema di proiezione digitale oscilla tra i 60 e i 100 mila euro, ben quattro volte superiore ad un proiettore tradizionale. La necessità di trovare sostegno non solo all’interno ma soprattutto all’esterno per questo vento di cambiamento è stato il tema principale degli Incontri del Cinema d’Essai che sono iniziati il 7 ottobre e finiranno il 9 ad Asti.
Claude-Eric Poiroux, direttore di Europa Cinémas ha sottolineato come il problema dell’utilizzo del digitale nella sale cinematografiche, se adesso non rappresenta che uno spauracchio, con l’avvento della visione tridimensionale sarà una necessità improrogabile.
All’interno degli incontri si parlerà anche di Cinema e Comunicazione e troveranno spazio le anteprime dei film di Baricco, Lezione ventuno, e quello di Paolo Benvenuti, Puccini e la fanciulla. Soffocare di Clark Gregg con Sam Rockwell e Anjelica Houston, The Visitor di Thomas McCarthy, Zoè di Giuseppe Parlotta e l’attesissimo film di animazione Donkey Xote di José Pozo chiuderanno questi due giorni di incontri.

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