Moretti for President

TFF08_Appunti_3
Se un vincitore c’è stato, questi è Nanni Moretti. Taumaturgo di un Festival dai numeri locali, esploso in una cassa di risonanza nazionale. Invece il vincitore tecnico è Tony Manero di Pablo Larraín, sia come miglior film che come migliore interpretazione maschile dell’attore Alfredo Castro. Euro 10.000 al film Prince of Broadway… chiamali bruscolini.

I numeri di questo Festival: 7.837 biglietti venduti, 1.454 abbonamenti e 2.408 accrediti, di questi ben 1.174 solo di addetti ai lavori, a riprova che il Festival di Torino interessa soprattutto che fa il cinema e non solo chi lo “critica”.
Gianni Randolino, ex Presidente del Festival, ha parlato di Moretti come di “valore aggiunto” ad una manifestazione certamente importante per il territorio e per la volontà di coloro che sognano un cinema, non d’elité ma di qualità, accessibile ai più. Infatti la critica più intransigente ha sempre accusato dal Festival di trattare un cinema di nicchia, dimenticando che è nato per i giovani, per valorizzare il lavoro di autori per lo più sconosciuti o alle prime armi che in altri Festival vengono nascosti in corsie-dimenticatoio. Plauso invece a Torino che, da un pò di anni, sa e vuole guardare lontano.

Ma, come si dice, torniamo al cinema giocato.
Il vincitore è Tony Manero il film del regista Pablo Larraín ed interpretato dall’attore Alfredo Castro al suo secondo film con il regista cileno.
Sinossi: Santiago del Cile, 1978. Raúl Peralta, un uomo non più giovane, è ossessionato dall’idea di impersonare il protagonista di un recente film americano che sta spopolando nelle sale di un paese già da molti anni governato dal generale Augusto Pinochet. Si tratta del Tony Manero di Saturday Night Fever (1977), ovvero La febbre del sabato sera, il ballerino rubacuori impersonato sul grande schermo dall’attore italo-americano John Travolta. Raúl, assieme ad un piccolo gruppo di ballerini sul retro di uno scalcinato bar di periferia, praticamente ogni giorno, si esercita sui passi da discomusic del suo idolo. Quando un famoso programma televisivo, trasmesso sul canale nazionale, annuncia un concorso per trovare dei Tony Manero cileni il suo sogno sembra a portata di mano. Il febbrile tentativo di raggiungere la ribalta televisiva non si ferma praticamente davanti a niente e a nessuno. Contemporaneamente, i suoi compagni di ballo, coinvolti nell’opposizione clandestina al regime, vengono perseguitati dalla polizia politica.

Il protagonista vive una storia personale che si può ben rispecchiare nella storia del suo paese. Come Raúl Peralta anche il Cile ha dimenticato il suo passato e vuole perdersi in un progresso culturale che non gli appartiene, sente la necessità di vivere un’altra vita, felice, lussuosa, regolata dalla irrealtà, vuole rivedersi in quel sogno americano che, però, ha bel altre radici. Raùl cerca di perdere dietro di se la povertà e l’anonimato guardando il suo eroe, Tony Manero appunto, che dal ghetto riesce a diventare famoso, la società cilena gira lo sguardo altrove per non guardare il sangue dei suoi cittadini oppressi da una dittatura terribile.

Di seguito gli altri premi assegnati durante questo Festival 2008:
Miglior film (euro 25.000) a: Tony Manero di Pablo Larraín (Cile/Brasile);
Premio speciale della Giuria (euro 10.000) a: Prince of Brodway di Sean Baker (USA);
Premio per la miglior attrice a: Emmanuelle Devos per il film Non-dit di Fien Troch (Belgio);
Premio per il miglior attore a: Alfredo Castro per il film Tony Manero di Pablo Larraín (Cile/Brasile);
Miglior documentario italiano, in collaborazione con Persol (euro 10.000) a: Napoli Piazza Municipio di Bruno Oliviero (Italia/Francia);
Premio speciale della Giuria (euro 5.000) a: Rata nece biti (Non ci sarà la guerra)(Italia)
Miglior cortometraggio italiano, in collaborazione con Lancia (euro 10.000) a: A chi è già morto a chi sta per morire di Fulvio Pepe (Italia);
Premio speciale della Giuria – Kodak Short Film Award (euro 5.000 in pellicola cinematografica) a: Ottana di Pietro Mele (Italia);
La Giuria assegna inoltre una menzione speciale a: La nonna di Massimo Alì Mohammad (Italia).
Arrivederci al 2009, Moretti o no, ci saremo.

Articolo a cura di Luca Lupo

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