Home: tragicommedia a due passi dall’autostrada

Non esiste solo la commedia all’italiana. Penso a Luis de Funès, Fernandel, penso alla Commedia Francese degli anni settanta, penso a Gazzosa alla menta e mi viene in mente che anche questo film della giovane regista francese Ursula Meier, già assitente di Alain Tanner, proprio come sta accadendo nel cinema italiano, sia la risposta ad un periodo di rovinosa noia dello stile burlesque e satirico. Il film, il primo lungometraggio, dopo anni di documentari e corti, si intitola Home, quella casa, quel posto del mondo dove vorremo sentirci protetti, lontani dalle brutture e dalle assordanti frenesie contemporanee. Questa casa è a meta tra il cielo e la campagna, è luogo dello svago e della rappacificazione e diventa, ad un tratto, prigione, delirio, condanna. Un Horror commedy, come è stata definita, con due grandi interpreti, che dovranno necessariamente dimostrare la loro straordinaria professionalità e farci sbellicare dalle rissate; Isabelle Huppert e Olivier Gourmet.
Questa in sintesi la trama: Marthe, Michel e i loro tre figli vivono isolati lungo un’autostrada costruita da anni e mai inaugurata. Quel tratto d’asfalto è dunque parte del prato davanti a casa, o meglio ancora, parte di un gioco. Quando però l’autostrada viene messa in funzione e migliaia di macchine iniziano a sfrecciare, la famiglia attraversa impensate difficoltà, ma alla fine scopre la solidarietà e l’amore al di sopra di tutto.
«Home racconta la storia di una famiglia isolata dal mondo che cerca di mantenere il proprio modello di felicità. Tale sensazione di isolamento diventa più evidente con l’apertura dell’autostrada, che rappresenta l’irruzione del mondo esterno nella vita famigliare: un mondo pieno di rumore, pericoli, inquinamento e minacce. In fondo, potrebbe essere anche la metafora di qualche paese a noi vicino: mi viene in mente la
Svizzera…», come ha dichiarato la stessa regista.

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