Una famiglia perfetta: un film originale

 

Una famiglia perfetta di Paolo Genovese ha una trama molto originale, che in effetti non è per nulla da sottovalutare. Indaga nell’animo umano, nella difficoltà oggi più di ieri di intrecciare rapporti umani, nella solitudine che tutti, prima o poi nella vita, provano. Realtà e finzione diventano tutte facce della stessa medaglia quando Leone, interpretato da Sergio Castellitto decide di cambiare vita, lui che è un ricco 50enne ma non ha nessuno. Allora chiama un gruppo di attori e fa finta che loro facciano parte della sua famiglia.

Non va però come previsto e l’evento più magico dell’anno, come il Natale, rischia di diventare solo un incubo. Accanto all’attore anche Carolina Crescentini, Claudia Gerini e Francesca Neri. Quali sono gli interpreti scelti da Leone per il 25 dicembre? Il capocomico Fortunato (Marco Giallini), sua moglie Carmen (Claudia Gerini), l’anziana ex diva Rosa (Ilaria Occhini), Sole (Carolina Crescentini), Luna (Eugenia Costantini) e Pietro (Eugenio Franceschini). Tutti vanno visti da una doppia sfaccettatura. sono carichi di debolezze e frustrazioni, ma sul lavoro sono bravissimi.

 

 All’inizio si pensava di far uscire il film il 3 gennaio, poi stato anticipato facendo un cambio con Gabriele Muccino (“Quello che so sull’amore”). Castellito ha detto sul film: “Nel film ci sono tutte le maschere del teatro della vita. Faccio un affettuoso cattivo, e il tema portante è la solitudine. Mi è piaciuto lo spunto: come sarebbe la vita senza il Natale? Il Natale è come una parentesi, un patetico tentativo di volersi bene e in cui si sente di meno la solitudine. Un po’ come le Olimpiadi, ogni quattro anni facciamo tutti finta di volerci bene, non ci sono le guerre, le divisioni. Poi terminate, si ripiomba nella quotidianità”. Come conclude la Gerini: “Carmen è una donna trasparente ma che nasconde anche lei un segreto. E’ autentica come come donna nel suo rapporto stanco con il marito, Fortunato il capocomico, e’ ingenua nel subire il fascino di qualcosa di irraggiungibile. Mi e’ piaciuto molto l’idea del doppio ruolo, un film nel film”.

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