polemiche sul film Lockdown All’italiana

In neanche 48h dalla pubblicazione del poster pubblicitario, Lockdown All’Italiana ha ricevuto una marea di critiche ancor prima di uscire. Le motivazioni sono varie ed effettivamente si può essere d’accordo oppure no, ma di sicuro un film del genere non può suscitare benevolenza.

Cominciamo dalla locandina quindi che già da sola fa venire la pelle d’oca per la scarsa qualità di realizzazione. Passiamo magari le faccine di contorno, il font del titolo ok va pure bene, il balcone finto e disegnato ancora ancora, ma perché…PERCHÈ Ricky Memphis innaffia una pianta finta. Ezio Greggio in mutande nemmeno la conta giusta, però dall’altro lato una Martina Stella in shorts sportivi potrebbe salvare leggermente la situazione. Infine la povera Paola Minaccioni bistrattata come al solito.

La bufera social

Se da una parte lo stile della locandina è l’ultimo dai problemi, dall’altra i social si sono scatenati e soprattutto arrabbiati nei riguardi di questo film. Perché se non è ancora uscito? Perché è inaudito che in un periodo storico così delicato, tragico, dove molte persone hanno perso i familiari, le aziende, il lavoro dipendente, ti metti a fare uscire un film che scherza sopra la quarantena? Tra l’altro con un regista ed un cast del genere dove sarà contornato sicuramente da gag di bassa lega e siparietti ai limiti della decenza? Un film tra l’altro scritto e girato in pochissimi mesi cosa puà regalare agli spettatori?

Comunque il regista Enrico Vanzina risponde alle critiche dicendo che non si permetterebbe di scherzare sulla morte, avendola toccata con quella del fratello Carlo scomparso qualche tempo fa. Che il film nonostante le difficoltà del caso sia per la situazione di quarantena, sia per l’impossibilità di avere un set libero come al solito sarà per questo breve ma comunque godibile. Ecco “breve” non è la parola giusta per giustificare un prodotto scadente, un fallimento annunciato, che probabilmente ha tolto fondi a produzioni che hanno dovuto chiudere baracca e sicuramente molto più serie di una commediola basata su quattro deficienti in quarantena, ed attenzione l’appellativo è indirizzato ai personaggi e non ai loro interpreti. Voi sarete tra quelli che avranno il coraggio di vederlo oppure no?

 

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