Medici senza Frontiere contro i crimini Invisibili

Sempre in prima linea per fare di questo mondo un posto migliore, Medici senza Frontiere cerca con estrema attenzione ogni mezzo per esportare la propria idea di umanità e per spingere non solo i Governi internazionali, ma le coscienze di tutti noi, ad agire attivamente per questo prossimo sempre più vessato. L’occasione l’ha trovata in un film a più mani dal titolo Invisibles girato da cinque dei più rinomati registi contemporanei e prodotto da Javier bandem il protagonista dello straziante Mare dentro. Il film verrà proiettato il 16 ottobre 2008 nella suggestiva cornice del Teatro dei documenti, in tre sale ricavate da altrettante grotte secentesche scavate nel monte Testaccio. Il pubblico sarà libero di scegliere da quale sala iniziare il proprio percorso e l’entrata libera con solo 2 euro di tessera associativa del teatro è prevista in tre scaglioni a partire dalle ore 20:15.
Questo progetto nasce dalla sensibilità di un attore come Bardem che, messo a contatto con questa terribile realtà, ha deciso di dedicare parte del suo tempo ad aiutare MSF nel suo operato. Il film come dicevamo è diviso in cinque episodi ognuno dei quali delinea una problematica di attuale risonanza internazionale. Il sogno di Bianca di Mariano Barroso, Lettere a Nora di Isabel Coixet, Buonanotte, Ouma di Fernando León de Aranoa, La voce delle pietre di Javier Corcuera e Crimini invisibili di Wim Wenders.
Tre guerre e due malattie, in quella parte del mondo dove troppo spesso gli invisibili del titolo trascorrono la loro esistenza nella più totale assenza dei diritti fondamentali dell’uomo, sono protagonisti dolenti di questi documentari. Invisibili sono le vittime, invisibili sono gli uomini di buona volontà e invisibili sono anche quelli che non si voltano mai indietro a guardare cosa accade intorno alle loro vite privilegiate. Anche di questi ultimi bisognerebbe mostrare il volto, dare un’identità ed una responsabilità, non solo ad anonime istituzioni politiche.

Medici senza Frontiere

Articolo a cura di Luca Lupo

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