Start: Spike Lee contro le discriminzioni sui soldati afro-americani

Spike Lee non si arrende e dopo il fallimento del “Miracolo di Sant’Anna”, almeno al botteghino, riprova a raccontare un’altra storia di guerra. Questa volta per parlare di razzismo nei confronti dei soldati di colore nell’esercito americano.

Spike Lee torna con un nuovo film a raccontare la Seconda guerra mondiale dopo Miracolo a Sant’Anna, film che incassò meno di 8 milioni di dollari e scatenò anche una serie di vivaci polemiche per diverse imprecisioni storiche. Il regista newyorkese ha infatti deciso di produrre Start, lungometraggio sulla vera storia di un soldato di colore che uccise il suo ufficiale e disertò. La storia è tratta dal libro di Brendan Koerner dal titolo Now the Hell Will Start che racconta il trattamento riservato ai soldati afro-americani durante la 2/a guerra mondiale. Il libro è incentrato sulla vita del soldato Herman Perry, afroamericano originario di Washington che, dopo aver sparato a un altro soldato, venne inviato nella giungla birmana e alla fine si integrò con la cultura tribale del luogo.
Questo Argomento aveva già scatenato anche una polemica con Clint Eastwood reo, secondo Lee, di non aver inserito nessun soldato di colore in Flags of our fathers.

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