Anche quest’anno la tradizione non è stata smentita: a Locarno piove. Almeno un paio di acquazzoni devono movimentare la vita del Festival e ogni volta a farne le spese c’è il film o l’evento previsto in Piazza Grande, ovvero all’aperto, e quindi in balia delle intemperie.
Venerdi 7 agosto è stato purtroppo il nostro Tony Servillo a subirne le conseguenze, non potendo ricevere l’Excellence Award di fronte al meraviglioso pubblico della Piazza Grande, ma spostandosi all’interno dell’auditorium Fevi. Ma il temporale ha comunque caratterizzato la serata, accompagnando fragorosamente la proiezione di La Custode di mia Sorella, di Nick Cassavetes. D’alronde qui sono, come si suol dire, “svizzeri”, per cui se la proiezione è già iniziata non c’è niente da fare: lo spettacolo deve continuare. Il film era iniziato poco prima della pioggia, per cui è sato mostrato fino in fondo, tra stoici spettatori che sono rimasti in piazza armati di ombrello e altri che si rifugiavano sotto i portici o desistevano.
In fondo l’evento è caduto a fagiolo, in quanto si tratta di un drammone strappalacrime ed è stato un po’ come se il cielo volesse fare compagnia agli spettatori, che già armati di fazzoletto, hanno dovuto impugnare anche l’ombrello. Vi si racconta infatti di una bambina a cui viene diagnosticata la leucemia. I genitori, non compatibili per i trapianti, decidono quindi di concepire in vitro un’altra figlia, al fine di poter scegliere l’embrione giusto per donare sangue, midollo e reni. Raggiunti gli 11 anni, pero’, la figlia “donatrice”, una splendida Abigail Breslin (Little Miss Sunshine), si ribella e si rivolge ad un avvocato (Alec Baldwin) per chiedere “emancipazione medica” dalla tutela dei genitori, soprattutto dalla madre, un’ostinata Cameron Diaz. Cassavetes usa l’interessante e quantomai attuale premessa per inanellare continue scene ad alto tasso di lacrima, che, siamo certi, piacerà molto ad un pubblico sopratutto femminile. L’uscita italiana è prevista per il prossimo 4 settembre.