Carlo Verdone ci parla di Io loro e Lara

Veste i panni di un missionario comboniano in crisi e in fuga dall’Africa Carlo Verdone in Io loro e Lara, film che dirige e interpreta, “rifuggendo dalle gag facili”. Aveva nausea dei suoi personaggi borghesi e proletari e poi più viene messo in difficoltà e più dà il meglio di se stesso. Verdone definisce il suo nuovo lavoro “una commedia non all’italiana ma internazionale”, perché tale l’ha giudicata la Warner Bros., che l’ha molto apprezzata. Io loro e Lara, in sala il 5 gennaio 2010, è un film contro l’intolleranza dove alla fine prevale il buon senso e si stemperano i contrasti familiari.

Come nasce “Io loro e Lara“?
“Prima del set di Italians a San Pietroburgo avevo già l’idea di un film costruito intorno alle figure di un padre e di una figlia – spiega Carlo Verdone – ma alla quinta seduta di sceneggiatura ci siamo accorti che non funzionava.

E’ nato così la figura di questo sacerdote, ma non ne faccio una caricatura come in passato. Il personaggio è inserito in una commedia teatrale e corale seria, ma non manca una carica di ironia che è parte del mio DNA.”

Perché ha scelto Laura Chiatti?
“Più di due anni fa chiesi a Paolo Ferrari della Warner Bros. di farmi incontrare con Laura Chiatti – risponde Carlo Verdone – perché la ritengo un’attrice il cui potenziale non si è espresso fino in fondo. Ha tempi recitatavi molto buoni. Del resto ho una certa predisposizione a valorizzare le attrici, come è accaduto con Eleonora Giorgi, Ornella Muti, Margherita Buy, Asia Argento.

Fonte: Cinecittà

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