Whitney Houston: i risultati definitivi dell’autopsia

 

Non ci sarebbero dubbi: probabilmente qualche piccolo quantitativo di droga nella stanza d’albergo dove è stata trovata morta Whitney Houston c’era, ma il rapporto finale dell’autopsia parla di decesso per annegamento. Del resto sono stati rinvenuti in cucchiaio di polvere bianca a poca distanza dalla vasca da bagno e la notizia conferma l’esito delle analisi che sono state effettuate sul corpo della cantante e attrice. La fine  dentro l’acqua sarebbe avvenuta dopo un attacco di cuore.

La curiosità è legata però alla temperatura che dopo sei ore dall’arrivo degli esperti era ancora a 34 gradi, proprio quando è giunto il “coroner”. Si pensa quindi che si era immersa in una vasca carica di acqua bollente. Il medico legale, perciò, ha portato avanti i suoi studi e ha scoperto che in corpo si trovavano certamente delle tracce di cocaina, marjuana, Xanax, del rilassante muscolare Flexeril e dell’antistaminico Benadryl. Nella stanza dell’hotel c’erano le stesse sostanze e un pezzo di carta arrotolato, utilizzato per tirare, e un cucchiaino con una sostanza bianca, nascosto in un cassetto. Niente alcol però anche se all’inizio si diceva il contrario.

 

Nonostante avesse assunto cocaina, non sarebbe stata questa la causa della morte ma l’annegamento e come dice la sua assistente, la sera la Houston aveva lamentato un forte mal di gola e lei stessa le aveva consigliato di immergersi in una vasca piena di acqua calda, ma qualcosa è andato storto e lei è morta. In ogni caso, gli organi della cantante ormai erano quasi al collasso per via della sua tossicodipendenza. A cominciare dalla perforazione della narice che rimanda ad un  abuso di sostanze stupefacenti protrattosi negli anni e le arterie coronariche erano in gran parte occluse da ateromi. In pratica erano  placche formate da grassi, proteine e tessuto fibroso, che limitavano l’afflusso di sangue. Era chiaro, purtroppo, che questa grande artista aveva i giorni contati.

 

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