Sharon Stone: niente film, solo guai giudiziari

 

E’ stata una grande protagonista del cinema internazionale, ma adesso più che sul set Sharon Stone è impegnata a risolvere i suoi problemi giudiziari. Torna infatti in tribunale e questa volta è stata denunciata dalle persone che lavoravano per lei. Se già, un paio di anni fa, la star di di “Basic Instinct” ha dovuto pagare 232 mila dollari a un giardiniere che si ferì nella sua villa, adesso si parla addirittura di razzismo e ingiusto licenziamento nei confronti della sua ex bambinaia filippina. Un motivo che le è costato un bel rinvio a giudizio.

Il noioso appuntamento per la Stone è il prossimo 30 luglio  davanti alla Corte di Los Angeles e in quella occasione dovrà difendersi dalle accuse di Erlinda Elemen. La stessa racconta di aver lavorato per l’attrice fino al 2011, sopportando di essere considerata stupida come tutti i filippini e, sempre secondo le sue accuse, Sharon Stone, le avrebbe ordinato di non parlare con i suoi tre bimbi in modo che “non assorbano i suoi difetti di pronuncia“. Questo senza contare che le avrebbe vietato di leggere la Bibbia. Insomma, una situazione non rosea anche perché la sua carriera potrebbe avere ricadute pesanti, se questa storia dovesse essere confermata.

Secondo il il giudice della Corte Superiore, Mary Strobel, le prove presentate dai legali della donna sono sufficienti per dare il via al processo. Più che al lavoro, dunque, adesso deve pensare ad uscire indenne dalla situazione. Non sarà facile dunque dimostrare che non c’è nulla di vero. I suoi avvocati sono comunque pronti a battersi per confermare che  le dichiarazioni della loro assistita non hanno mai prefigurato reati di questa rilevanza. Del resto, hanno già accusato  la signora di cercare di far soldi con questa storia. Una brutta storia in qualunque caso, ma la Stone ha già superato molti momenti difficili e in qualche modo riuscirà pure adesso a riprendersi anche se dovessero essere confermate le accuse. 

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