L’ultimo lupo, le parole del regista Jean-Jacques Annaud

“L’ultimo lupo” è il nuovo film di Jean-Jacques Annaud, in uscita il 26 marzo 2015, ed ispirato al romanzo di Jiang Rong  “Il totem del lupo”.

Ecco le parole del regista:

Tutto è cominciato quando una delegazione di cinesi è venuta a incontrarmi a Parigi. Prima di tutto bisogna sottolineare che Il totem del lupo (edito da Mondadori) è stato un fenomeno letterario sconvolgente in Cina. Uscito nel 2004, il romanzo è scampato alla censura. Mascherato sotto uno pseudonimo, l’autore, era di fatto sconosciuto. Il suo libro autobiografico si svolgeva nella lontanissima Mongolia Interna, nel 1967, all’inizio della rivoluzione culturale. Le autorità non ci hanno fatto praticamente caso, se non fosse che la storia ha riportato alla luce molte cose. Il percorso d’iniziazione di un giovane alla scoperta della campagna remota e la sua conversione alla vita da nomade in un luogo così selvaggio, avevano, decenni dopo, una risonanza particolare in un paese, come la Cina, alle prese con dei terribili problemi ambientali e con l’inquinamento.

Ecco il trailer del film

Chen Zhen, un giovane studente di Pechino, viene inviato nelle zone interne della Mongolia per insegnare a una tribù nomade di pastori. A contatto con una realtà diversa dalla sua, Chen scopre di esser lui quello che ha molto da imparare sulla comunità, sulla libertà ma specialmente sul lupo, la creatura più riverita della steppa. Sedotto dal legame che i pastori hanno con il lupo e affascinato dall’astuzia e dalla forza dell’animale, Chen un giorno trova un cucciolo e decide di addomesticarlo. Il forte rapporto che si crea tra i due sarà minacciato dalla decisione di un ufficiale del governo di eliminare, a qualunque costo, tutti i lupi della regione. Dal regista de “Il nome della rosa” e “Sette anni in Tibet” un altro grande capolavoro destinato a diventare un classico.

Lascia un commento