Apocalypse Now – the final cut. Il mito torna al cinema

Apocalypse Now è uno dei film che ha segnato la storia del cinema in modo indelebile, e ora si appresta a tornare al cinema, rimasterizzato e con qualche scena in più. Come racconta lo stesso regista, Francis Ford Coppola, alcune scene furono tagliate, perché il film sarebbe durato più d tre ore, e la produzione non voleva superare le due. Alla fine si arrivò a poco più di due, e un po’ di filosofia venne tagliata. Meglio l’avventura e la guerra, e così si arrivò a Cannes con il film non completo, che però riuscì a vincere la Palma d’Oro.

“Avevo 35 anni quando ho cominciato il film, tutto andava bene, successo e soldi, mi sentivo un giovane regista padrone del mondo. Alla fine del film ero cresciuto, un vecchio, deluso, pieno di problemi, pensavo che non mi sarei mai ripreso e non avrei più fatto un film” disse Coppola nel 1999.

La rimasterizzazione

Ora sta per uscire il film completo, senza tagli, sia al cinema che in Dvd, e nessuno si lamenterà per la lunghezza del film. Lo stesso regista corona un sogno, che ha sempre avuto fin dalla prima uscita del film, quello di portarlo al cinema rimasterizzato e completo.

Sono passati 40 anni da quel momento. Era il Ferragosto del 1979 quando i 153 minuti del film vennero proiettati per la prima volta. Ora arriva il The final cut, di 183 minuti, che il regista ha rivisto e approvato, sui 200 minuti di materiale originale. È stato lo stesso regista a decidere per questa durata, perché pensa che questo sia “il migliore Apocalypse Now possibile”.

La versione restaurata e rimasterizzata è stata presentata al festival Il Cinema Ritrovato, e il regista era presente per parlare agli studenti. Bisognerà aspettare l’autunno per vederlo in Italia, grazie alla Cineteca di Bologna.

Molte le domande sul film, e tra le più curiose quella sulla fiducia da dare ancora alla prima versione, tagliata, rispetto a questa quasi integrale. Ma per Coppola:

“Apocalypse Now è un viaggio strano e surreale, molto più di quanto pensassi quando ho iniziato a girarlo. Più prendeva forma più veniva fuori qualcosa di assurdo, dovevamo finirlo ma sembrava un’impresa impossibile. Era talmente strano che non poteva chiudersi con la classica battaglia finale.”

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