Un film su Silvio Berlusconi

Ne parlano tutti, da anni, e allora è un soggetto perfetto per un film. Silvio Berlusconi diventerà dunque il protagonista di una pellicola e, mentre ci si chiede chi potrebbe interpretarlo, si fanno sempre più insistenti le voci su un possibile ingaggio, in tal senso di Jack Nicholson. Tra le preferenze, si scommette anche sui colleghi Dustin Hoffman, Robert De Niro e Harvey Keitel. Non si sa nulla, invece, sul regista che dovrebbe dirigere il biopic. 

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Brunetta, Rossellini e il cinema

Renato Brunetta si conferma un personaggio imperdibile e dalla chiacchiera (intesa come capacità oratoria) tagliente. Il Ministro per la Pubblica Amministrazione e per l’Innovazione nei giorni scorsi si è scagliato contro il cinema. Nonostante le lodi del Presidente Berlusconi e del Ministro Bondi a Baarìa di Giuseppe Tornatore (Berlusconi è anche intervenuto in diretta nella trasmissione di Marzullo Cinematografo) e l’indubbio successo mediatico del Festival appena conclusosi, Renato Brunetta ha dichiarato: “Quello che si è visto a Venezia non fa ben sperare. Mi piacerebbe una Mostra del Cinema capace di attrarre su Venezia l’attenzione del mondo, meglio di Cannes e Berlino come stimolo all’industria italiana, ma non solo a quella, e che possa vantare un ruolo straordinario economico oltre che culturale, cosa che non si è vista finora”. Il Ministro ha poi continuato bacchettando l’intellighenzia cinematografica: “L’industria del cinema va trattata come qualsiasi altra industria, quindi senza privilegi. Gli spettacoli di qualsiasi tipo devono vivere sul mercato. L’equazione cinema uguale cultura, uguale fondi pubblici uguale sprechi, non so dove sta scritto. Si sono prodotti mostri e io denuncio questi mostri. Questo non vuol dire che l’industria del cinema non possa avere stimoli, incentivi o tassi agevolati”.

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Due colpacci per Procacci

La Fandango vince la Coppa Volpi come miglior protagonista delle polemiche. Ieri Domenico Procacci portato al Lido due film che distribuirà in Italia e che hanno già sollevato dei gran polveroni. Il primo è Videocracy, documentario di Erik Gandini presentato all’interno del programma della Settimana della Critica, il quale vorrebbe raccontare la rivoluzione culturale, sociale e politica apportata dalla nascita delle tv commerciali italiane che ha di fatto reso possibile l’ascesa al potere di Silvio Berlusconi. La decisione di Rai e Mediaset di censurare il trailer del film, che sarà in sala già a partire da oggi, ha di fatto reso il documentario uno degli eventi più attesi della Mostra, costringendo l’organizzazione ad aggiungere un’ulteriore proiezione notturna per andare incontro alle richieste del pubblico.

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Videocracy, censurato il trailer

Videocracy è un documentario firmato Erik Gandini e distribuito dalla Fandango di Domenico Procacci, che racconta 30 anni di sistema televisivo italiano, dall’inizio dell’era Mediaset, e di come le TV commerciali siano riusicte a cambiare il potere, la società e la politica.
Il film è uno degli eventi attesi alla prossima Mostra del Cinema di Venezia dove sarà presentato all’interno della Settimana della Critica il 3 settembre per poi uscire nelle sale cinematografiche il giorno successivo.
Una data di uscita imminente che non sarà supportata dalla trasmissione dei trailer sui canali Rai e Mediaset. Pare infatti che si siano rifiutati di trasmetterli a causa “dell’inequivocabile messaggio politico di critica al governo” (Rai) e perché “sia il film che il trailer sono un attacco al sistema tv commerciale, quindi non ritenevano opportuno mandarlo in onda” (Mediaset).
Strano se si pensa che non ci furono problemi con i trailer, per esempio, de Il Caimano o di Viva Zapatero e che in fondo si tratta di spazi pubblicitari pagati, per quanto agevolati. “Penso che se questo film è ritenuto così esplosivo vuol dire che davvero l’Italia è cambiata” ha dichiarato Domenico Procacci.
Mossa di marketing o realtà?

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Giffoni Film Festival: l’incontro con Silvio Berlusconi

“Non si poteva aprire meglio l’edizione 2008 del Giffoni Film Festival, con la partecipazione sentita e affettuosa del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Ancor di più, mi sono sentito investito di una grande responsabilità: proporre al mondo il volto di una Campania non solo figlia dell’emergenza ma creativa, positiva, che ha dato all’Italia la leadership nel mondo in questo settore”. Il direttore del Giffoni Film Festival, Claudio Gubitosi, commenta così l’incontro a Napoli tra una delegazione del Festival e il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. “Un incontro organizzato in 48 ore – racconta Gubitosi. Avevo invitato Berlusconi al Festival ma, nella sua fitta agenda, non vi era nessuna possibilità. Il sottosegretario Gianni Letta, di cui mi onoro di godere della stima e dell’affetto, aveva fatto il possibile. Quando – aggiunge – in settimana è stata confermata la riunione del Consiglio dei Ministri a Napoli, mi è sembrato doveroso avanzare la richiesta di un incontro pur sapendo della difficoltà ad “incastrare” tutti gli impegni del presidente. Invece, il dott. Letta ha accolto con grande piacere la proposta e in 48 ore l’incontro si è concretizzato”.

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