Dal futuro arriva… Next

A partire da venerdì 4 aprile esce nelle sale “Next” il film tratta di Frank Cadillac, un prestigiatore. Vive e lavora a Las Vegas. Ma non è uno come gli altri. Perché il suo ‘presente’ non è come quello degli altri.
Il buon vecchio Frank è avanti. Nel vero senso della parola. Riesce infatti a vedere il suo futuro. Per soli due minuti.
Spunto narrativo da pelle d’oca. Facile intuire chi c’è dietro. Diciamo pure che si tratta dell’inarrivabile cantore di dimensioni parallele, trappole temporali e territori lisergici dello spirito.
Al secolo, Philip Dick. Saccheggiatissimo dal cinema con risultati alterni e non è una novità. La cosa da sottolineare è che stavolta ci siamo. E che “Next” (tratto dal suo “The Golden Man”) è una delle cose più autenticamente dickiane degli ultimi anni.

Dickiano per capacità di regalarti una full-immersion totale, senza risalite in superficie.
E dickiano perché sa creare con pochissimi tocchi un’atmosfera, un pathos e una condizione esistenziale che scaturiscono direttamente dalle viscere del grande scrittore americano.

Un film anomalo. In primis per il nome del regista che ha guidato le danze. Lee Tamahori (nella foto) non ha bisogno di presentazioni.
Scoppiato come vero e proprio caso cinematografico dopo il suo esordio neozelandese di “Once Were Warriors”, Lee è stato subito arruolato dal cinema americano che gli ha messo in mano progetti con cui si sarebbe scottato chiunque.
Con Lee non è successo. In primis grazie allo splendido “Scomodi omicidi” (grande precursore di certe tendenze classiciste del cinema Usa anni Novanta), poi con due perle di genere come “L’urlo dell’odio” e “Nella morsa del ragno”. Senza dimenticare che nel suo formidabile curriculum Tamahori ha anche “La morte può attendere” (per inciso uno dei più spettacolari 007 degli ultimi quindici anni).
Insomma, biglietto da visita che migliore non si potrebbe per un cineasta che sa maneggiare come pochi altri il genere, sporcandolo con tocchi autoriali di grandissima raffinatezza.

Gli stessi che attraversano come fendenti “Next”, rutilante e selvaggio ‘non –luogo’ del cinema americano odierno. Perché non-luogo? Ma perché è impossibile inquadrarlo. Nasce sotto il segno della commedia sofisticata (l’esibizione di Frank sul palco, i grandiosi duetti subito successivi con una carismatica Jessica Biel), procede come furioso thriller d’inseguimento e termina come scheggia filmica degna di uno sci-fi coi fiocchi.
Meticcio, apolide e capace di sprizzare intelligenza e ritmo da tutti i pori.
Non basta. Vi campeggia al centro un’ossessione che più dickiana non si può: dicesi paranoia. Che, anche in questo caso, culmina in una caccia all’uomo come nel cinema americano non si vedeva da almeno dieci anni.

Cast su di giri: Cadillac è un Nick Cage intessuto di pura elettricità, le sue due straordinarie partner invece Julianne Moore e Jessica Biel (mai così sexy al cinema).
Ebbene, appuntamento da non perdere.

Distribuisce Medusa

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