Kirsten Dunst: tra cinema e malinconia

Pura finzione? No, anche realtà, del resto lo sappiamo tutti che un attore, per quanto bravo, trasmette allo spettatore un pò del suo modo di essere e di vivere le emozioni. Ecco perchè Kirsten Dunst confessa di aver messo davvero anima e corpo nel suo ultimo film, arrivato in un momento per lei particolarmente complesso. A tal proposito, conferma ai giornalisti di “Tu Style”: “Non ho avuto paura di mettere la mia malattia nel film. Quando riesci a dirlo significa che sei guarita”. In preda alla depressione più nera nonostante sia bella, ricca e famosa e nulla sembra mancarle, adesso potrebbe essere riuscita ad uscire fuori dal tunnel.
Un arco di tempo piuttosto lungo per Kirsten che ha iniziato a stare male nel 2008 quando è stata ricoverata in una clinica per depressione, anche se inizialmente si disse che era per alcolismo. Adesso ripercorrerne in qualche modo tutte le fasi attraverso il suo ultimo lungometraggio è stato quasi positivo, perchè interpretando un ruolo diverso seppure con vicende simili è riuscita a vedersi sotto un’altra ottica e a riprendersi.
Al cinema ha portato infatti film “Melancholia” di Lars von Trier, in cui interpreta il ruolo di Justine, una giovane che soffre appunto di questo terribile disagio. La Dunst ha continuato dicendo: “Continuavano a chiedermi perché non mi sentivo felice. Sono guarita quando ho capito che ero prigioniera delle aspettative altrui, oggi non sono sempre felice, ma sono io il mio punto di riferimento”. Di certo la stampa non l’ha aiutata molto con qualche dichiarazione non vera fino in fondo: “Non corrisponde al vero e spesso è una bugia  scopro di essere stata in luoghi in cui non sono neanche mai passata. Non vado a letto con chiunque né con tutti i miei partner o con il primo che incontro in un locale. Non parlo del mio privato”.

Lascia un commento