Nella rete del serial killer

Il 1° agosto esce nelle nostre sale “Nella rete del serial killer” un film di Gregory Hoblit con Diane Lane e Colin Hanks.

All’interno dell’FBI esiste una divisione incaricata di investigare e perseguire i criminali su internet. Benvenuti sulla linea del fronte di guerra al crimine online, dove l’agente speciale Jennifer Marsh (Diane Lane) crede di aver visto tutto…. fino ad ora. Un predatore esperto di computer mostra i suoi omicidi sul suo sito web e il destino dei suoi prigionieri è nelle mani del pubblico: più contatti ci saranno sul suo sito, più rapidamente moriranno le vittime.
Quando il gioco del gatto col topo diventa personale, Marsh e la sua squadra devono correre contro il tempo per scoprire l’assassino, che è virtualmente irrintracciabile.
Il mondo del crimine virtuale diventa assolutamente reale in UNTRACEABLE, interpretato dalla candidata all’Oscar Diane Lane (Unfaithful), Billy Burke (Fracture), Colin Hanks (King Kong), Joseph Cross (Running with Scissors) e Mary Beth Hurt (L’esorcismo di Emily Rose). Il film è diretto dal premio Emmy e Peabody Gegory Hoblit (Fracture, Frequency) e scritto da Robert Fyvolent & Mark R. Brinker e Allison Burnett, da un soggetto di Robert Fyvolent & Mark R. Brinker. UNTRACEABLE è una produzione Lakeshore Entertainment, in associazione con Cohen/Pearl Productions, prodotta da Steven Pearl e Andy Cohen, Tom Rosenberg, Gary Lucchesi e Hawk Koch. I produttori esecutivi sono Richard Wright,Eric Reid, James McQuaide e Harley Tannebaum. La fotografia è di Anastas Michos, ASC, le scenografie di Paul Eads, il montaggio di David Rosenbloom, i costumi di Elisabetta Beraldo, le musiche di Christopher Young e il casting di Deborah Aquila, CSA, e Tricia Wood, CSA.

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Grace is gone: dietro la guerra in Iraq

John Cusack è il protagonista di Grace is gone, un film scritto e diretto da James C. Strouse, premiato al Sundance Film Festival 2007 come Premio del pubblico e Migliore sceneggiatura, esce al cinema il 1 agosto.
GRACE IS GONE esplora i molti aspetti del coraggio. Quello dei soldati è evidente, perché combattono per proteggere l’esistenza e la libertà. Ma c’è anche il coraggio pacato di quelli che devono affrontare la vita senza le persone che amano, mentre ogni giorno vengono ricordati loro i pericoli che si vivono in combattimento. La sfida è quella di riconoscere questo coraggio comune, in modo che coloro che affrontano questa lotta possano capire la loro forza. Lo sceneggiatore e regista James Strouse è stato ispirato dalle sue esperienze personali, che gli hanno permesso di approfondire la storia e i personaggi.

C’è stato un periodo in cui Stanley Phillips (John Cusack) aveva chiara tutta la vita davanti a sé. Destinato alla carriera militare sognava di poter servire a lungo il proprio Paese. Era arrivato quasi a realizzare il suo sogno, fino a quando è stato esonerato per un indebolimento della vista. Ora serve i clienti di un negozio di articoli per la casa, mentre la moglie sergente combatte in Iraq.

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Il nome del mio assassino: l’altra faccia del crimine

Il nome del mio assassino (titolo originale: I know who killed me) di Chris Sivertson con Lindsay Lohan e Julia Ormond, esce al cinema il 1 agosto dopo essere slittato da una prima data d’uscita prevista che era quella dell’11 luglio.

Aubrey Fleming,(Lindsay Lohan), una bellissima studentessa di liceo, durante una festa in cui festeggia la vittoria della squadra di football del suo ragazzo, Jerrod Pointer, viene rapita e torturata per giorni da un serial killer.
Quando finalmente riesce a sfuggire al suo aguzzino, viene ritrovata ai bordi di una strada e portata in ospedale.

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Pietro Valsecchi e Ryan Kavanaugh hanno vinto l’Ischia Award

Pietro Valsecchi (che con la Tao Film ha prodotto grandi fiction come ‘Distretto di Polizia’) e l’americano Ryan Kavanaugh (‘Brother, ‘Rendition’) hanno vinto l’Ischia Award come migliori produttori dell’anno.
Entrambi partecipano al nuovo progetto dell’ Ischia Global Fest per sostenere la produzione del cinema internazionale in Italia: il Global Production Summit, un’ occasione di confronto al quale hanno aderito numerosi produttori tra i più influenti di Hollywood accanto ad alcuni nomi importanti dell’industria cinematografica italiana. Introduzione: Claudio Velardi, assessore Turismo e Beni Culturali Regione Campania e Mark Canton, produttore e Comitato promotore Ischia Global.

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Michael Haneke: il remake di Funny Games? Una sfida personale

Oggi, 11 Luglio esce Funny Games, un film di Michael Haneke con Naomi Watts, Tim Roth, Michael Pitt, Brady Corbet e Evon Gearhart.

Michael Haneke riprende qui l’esplorazione dei rapporti tra media e violenza, iniziata nel 1997 con il primo Funny Games.
«Cerco di mostrare la violenza per come essa è davvero: una cosa difficile da mandar giù. Voglio mostrare la realtà della violenza, il dolore, le ferite inflitte da un essere umano a un altro. Uscendo da una proiezione del film, un amico giornalista mi ha detto: “questo film adesso ha trovato il suo vero posto”. Ha ragione, quando nei primi anni Novanta ho iniziato a pensare al primo Funny Games, pensavo soprattutto al pubblico americano. Reagivo a un certo tipo di cinema americano, alla sua violenza, al suo essere naif, al modo in cui gioca con gli esseri umani. In molti film americani la violenza è diventata un prodotto di consumo. Tuttavia, poiché era un film in lingua straniera e poiché gli attori erano sconosciuti in America, il film originale non ha raggiunto il suo pubblico.
Quando nel 2005 il produttore inglese Chris Coen mi ha suggerito di rifarlo in inglese, ho accettato… a condizione che Naomi Watts fosse la protagonista!”

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Un’estate al mare: successone al Box Office!

Estate? Bene, tutti al mare. Ancora non potete? No problem, una soluzione c’è.
Basta sintonizzarsi sulla frequenza giusta. Quella di due autori/fratelli che hanno fatto (e che stanno facendo) la storia della nostra mitica commedia all’italiana.
E quella di Medusa che invece di chiudere baracca e burattini come le altre case di distribuzione cinematografica, ha deciso di scommettere. Su cosa? Semplice, sugli italiani e sul buon cinema. E sull’idea che il mese di luglio non significa necessariamente saracinesche abbassate e cinema chiusi. Anzi. Quale mese migliore per godersi il fresco della sala e la rilassatezza delle vacanze finalmente vicine? Nessuno, chiaro come il sole.

Ebbene, stiamo per parlare di una piccola, grande rivoluzione, di una scommessa coraggiosa e lungimirante che sta per cambiare le sorti del nostro cinema estivo.

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