Gomorra entusiasma il Festival di Cannes


Festival di Cannes: cinque minuti di applausi convinti per Gomorra di Matteo Garrone al termine della proiezione.
Sulla Croisette i più entusiasti sono i francesi che titolano “Un film Formidabile” su “Le Monde”.
Il ministro della cultura Sandro Bondi è rimasto profondamente colpito dall’opera: “E’ difficile riprendersi da quelle immagini, sono un pugno nello stomaco” – commenta – “ma dobbiamo presentarci senza vergognarci, orgogliosi di saper rappresentare l’Italia senza immagini edulcorate, senza autoassoluzioni. Gomorra svela, anche ai piu’ informati di noi, che l’Italia e’ purtroppo anche questo.”

Gomorra narra di cinque vicende che si ispirano a fatti realmente accaduti e che continuano ad accadere nei quartieri napoletani come Scampia e nelle zone del Casertano. Lì, come in altri luoghi, la vita di migliaia di uomini e donne, molti dei quali giovani, è condizionata dal potere criminale e dalla sua violenza.

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Sean Penn: politica e cinema non vanno d’accordo con Bush

Festival di Cannes: la 61esima edizione si è aperta con un applauditissimo “Blindness” diretto dal regista Fernando De Mereilles tratto dal libro di Josè Saramago e con un agguerrito presidente della giuria Sean Penn, in un perfetto smoking Armani, che ha “attaccato” Gorge W. Bush dicendo: “la politica di Bush e’ stupidita’ e cattiveria, per questo il cinema e l’arte non vanno d’accordo con lui: noi rappresentiamo l’amore, lui agisce senza cuore” e poi «Quando qualcuno agisce senza cervello e senza cuore si finisce per ammazzare centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo».

Finalmente l’attore si è sciolto e ha sorriso dopo che il cantante e chitarrista folk afroamericano Ritchie Evans ha intonato Montherless Child, omaggiando la colonna sonora di Woodstock.

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Blindness per l’apertura del festival di Cannes

A Cannes per questa edizione del festival non è stato tralasciato nulla. Anche il disagio sociale della moderna civiltà è stata considerata. “Blindess” il film di apertura del festival lascerà tutti a bocca aperta, e mostrerà un disagio di cui non ci si rende conto: quello dei non vedenti. Il film racconta di una città viene ribaltata a causa di una misteriosa malattia che porta alla cecità. Tutta la popolazione è ormai priva della vista, l’unica persona rimasta incolume è la moglie di un dottore. Mentre intorno a lei tutto è avvolto nel caos, la donna l’attrice Julianne Moore, cerca in ogni modo una cura per salvare suo marito. La carrirea di Julianne Moore si è alimentata piano piano. Cresciuta in una famiglia di tradizione militare, con padre giudice e madre psichiatra. Da adolescente si trasferisce con la famiglia in oltre 23 città diverse, per le regole di vita militare imposte dal lavoro del padre. Terminati gli studi al College, per le insistenze della famiglia prima si laurea con il massimo dei voti alla Boston University e solo successivamente decide di seguire la passione per il teatro iscrivendosi alla University’s School of the Performing Art, dove in meno di due anni ottiene l’attestato di recitazione drammatica. A 24 anni si trasferisce a Manhattan, e viene scritturata in alcune produzioni teatrali, con contratti firmati fino alla fine degli anni ’80. Poi l’esplosione…

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Il Divo: la vita di Giulio Andreotti

Esce il 28 Maggio, il film in concorso al 61° Festival di Cannes “Il Divo. La pellicola diretta da Paolo Sorrentino prende spunto dalle vicende del senatore a vita Giulio Andreotti.

A Roma, all’alba, quando tutti dormono, c’è un uomo che non dorme. Quell’uomo si chiama Giulio Andreotti (interpretato da Toni Servillo). Non dorme perché deve lavorare, scrivere libri, fare vita mondana e, in ultima analisi, pregare. Pacato, sornione, imperscrutabile, Andreotti è il potere in Italia da quattro decenni.

Agli inizi degli anni novanta, senza arroganza e senza umiltà, immobile e sussurrante, ambiguo e rassicurante, avanza inarrestabile verso il settimo mandato come Presidente del Consiglio.

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