The Impossible, lo tsunami del 2004 rivive al cinema

Un film per non dimenticare, per rivivere quel tragico giorno del 26 dicembre 2004 che ha sconvolto il mondo intero. Si perché quando la natura si rivolta, non esistono guerre o lotte umane che possano eguagliarne la violenza e l’essere umano è destinato a soccombere. Lo tsunami in Indonesia, rivive in The Impossible – L’onda“, nelle sale dal 31 gennaio. In primo piano Maria (Naomi Watts) e Henry (Ewan McGregor).Una pellicola mozzafiato che, probabilmente, è sempre meno angosciante di quanto avvenuto nella realtà. 

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Naomi Watts nei panni di Lady D

 

Naomi Watts vestirà i panni di Lady D, per una pellicola che si preannuncia un vero successo. Del resto parliamo di un personaggio mitico, più volte interpretato sul piccolo e grande schermo, ma sempre enigmatico e affascinante a molto tempo dalla sua morte. Lady D è una icona assoluta del nostro tempo, fragile e forte, bella, ricca e sola: tutti volevano essere lei, ignorando i fantasmi che la tormentavano e la difficoltà di una vita tra corte ed etichette.

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Naomi Watts pronta ad interpretare Lady D

Lei è bellissima, quasi come una principessa e allora perché non farle interpretare il ruolo di Lady D, mai dimenticata dal mondo? Del resto ha molta esperienza sul set e sa recitare e in più non le manca quel mix fra carica sexy e sguardo malinconico che è necessario per far ricordare a tutti chi era Diana Spencer. Ecco quindi che sarà la protagonista di  “Caught in Fligt“, riuscendo a battere la concorrenza con altre attrici come Jessica Chastain Keira Knightley. La pellicola sarà di Oliver Hirschbiegel e narrerà delle vicende legate alla storia d’amore tra la principesa di Galles e il chirurgo pachistano Hasnat Kahn che, secondo il maggiordomo Paul Burrel fu il suo unico grande amore. Si dice che per quest’uomo voleva convertirsi all’Islam.

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Michael Haneke: il remake di Funny Games? Una sfida personale

Oggi, 11 Luglio esce Funny Games, un film di Michael Haneke con Naomi Watts, Tim Roth, Michael Pitt, Brady Corbet e Evon Gearhart.

Michael Haneke riprende qui l’esplorazione dei rapporti tra media e violenza, iniziata nel 1997 con il primo Funny Games.
«Cerco di mostrare la violenza per come essa è davvero: una cosa difficile da mandar giù. Voglio mostrare la realtà della violenza, il dolore, le ferite inflitte da un essere umano a un altro. Uscendo da una proiezione del film, un amico giornalista mi ha detto: “questo film adesso ha trovato il suo vero posto”. Ha ragione, quando nei primi anni Novanta ho iniziato a pensare al primo Funny Games, pensavo soprattutto al pubblico americano. Reagivo a un certo tipo di cinema americano, alla sua violenza, al suo essere naif, al modo in cui gioca con gli esseri umani. In molti film americani la violenza è diventata un prodotto di consumo. Tuttavia, poiché era un film in lingua straniera e poiché gli attori erano sconosciuti in America, il film originale non ha raggiunto il suo pubblico.
Quando nel 2005 il produttore inglese Chris Coen mi ha suggerito di rifarlo in inglese, ho accettato… a condizione che Naomi Watts fosse la protagonista!”

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