Riccardo Schicchi: muore il regista dell’hard

 

Era troppo giovane per morire, eppure per Riccardo Schicchi, alla fine, non c’è stato nulla da fare. Il diabete se lo è portato via, mentre accanto al suo capezzale, da mesi, non si staccava l’ex moglie Eva Henger. Era diventato quasi cieco negli ultimi tempi e i medici non hanno potuto fare nulla o quasi per fermare la malattia che non gli ha lasciato scampo. L’unica consolazione la compagna di una vita con la quale ha avuto i figli Riccardino, 17 anni e Mercedes, 21 anni, che ora vive in Inghilterra. Schicchi è deceduto nelle scorse ore all’ospedale San Pietro del Fatebenefratelli di Roma, a soli 60 anni.

I suoi problemi di salute si erano aggravati questa estate e il diabete mellito di cui soffriva l’aveva già ridotto da anni a dover andare in dialisi, ma poi era entrato in coma prima di riprendersi. Ieri, invece, l’aggravamento e la corsa al reparto di terapia intensiva che poco ha fatto per un uomo fin troppo provato.Era nato in Sicilia, precisamente ad Augusta, nel 1952 e aveva cominciato a lavorare come fotografo per Epoca, dedicandosi ai reportage da diversi posti del mondo. Era arrivato pure nelle aree di guerra, prima di dedicarsi al porno. Fondamentalmente è stato un osservatore e sin da subito si è notata la sua grande attrazione per le donne.

 

Le prime attrici dell’hard che ha scoperto sono state Ilona Staller e Moana Pozzi. In poco tempo le ha trasformate in vere e proprie icone a luci rosse. Proprio la Staller cambiò la sua vita, prima con la trasmissione Voulez-vous coucher avec moi? per l’emittente Radio Luna, nella quale si parlava di sesso e dove nacque il soprannome Cicciolina. Seguirono le foto erotiche con il primo seno scoperto mandato in onda in diretta dalla Rai nella trasmissione C’era due volte e, quindi, arrivò l’agenzia ‘Diva Futura’, dove lavoravano modelle e modelli del mondo dell’erotismo. Passato dalla regia alla politica, la sua morte ha addolorato molti nell’ambiente, per primo Rocco Siffredi. Quest’ultimo ha detto: “E’ stato un padre per me, a Riccardo devo tutto. Per l’Italia della pornografia questo è un grave lutto. Non c’è stato nessuno come lui. Sono nato con lui, nell’agenzia Diva Futura. Avevo 20 anni quando mi scelse: sono stato l’unico uomo tra tutte le sue donne Cicciolina, Moana, Malù, Ramba, accettato perché era un amante della bellezza. Schicchi ha sempre fatto questo lavoro con passione, pensando a un’arte. Certo aveva fiutato il business, è stato un genio del porno italiano, ma lavorava con grande trasporto”.

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