“Mirada criminal” è il titolo provvisorio per il documentario su Pancrazio Chiruzzi

 

C’è il progetto, ma non un titolo o, meglio, quello è ancora provvisorio ma potrebbe essere Mirada criminal”, sguardo criminale. Stiamo parlando di un documentario del regista torinese Daniele Agostini che molti conoscono già per “Guerrillas”, ricostruzione filmata del comandante Zero, leader della guerriglia sandinista in Nicaragua. Insieme con Barbara Redini, addetta alla produzione, stanno per dare inizio ad una avventura lavorativa piuttosto interessante. Il set sarà Torino ma anche tante location europee e si punterà l’attenzione su Pancrazio Chiruzzi. A pensare per la prima volta a tale personaggio è stato l’attore Sergio Troiano che lo ha conosciuto e di lui dice: Mi sono trovato di fronte ad un personaggio che, sconosciuto al grande pubblico, era in realtà una vera e proprio leggenda per il mondo criminale e per la stessa polizia. Uno che se fosse nato negli Stati Uniti avrebbe da tempo attirato l’attenzione delle Major”. Non poteva passare inosservato e cadere nel dimenticatoio. 

Il teaser è già pronto e per avere un trailer manca qualche primo piano del protagonista e dei poliziotti che per anni lo hanno seguito. La storia conquista e non solo gli appassionati del genere ed, infatti, lo stesso Troiano ha detto:

Mi sono sempre chiesto come mai sono stati fatti film e telefilm su personaggi come Vallanzasca o come i gangster della banda della Magliana e nulla su uno come Chiruzzi, torinese come Cavallero, che per gli addetti ai lavori è una star delle rapine in grado di organizzare assalti fantasiosi alle banche svizzere, francesi e tedesche. 

La vita criminale di Chiruzzi sembra quasi un romanzo. E’ diventato un bandito da giovane, dopo il furto di una bicicletta e probabilmente per le cattive compagnie. Da quel momento la sua vita è cambiata. Lo stesso dice:  “E’ tutto lì, ruota tutto intorno all’amicizia per questo posso dire che oggi è tutto finito. Avevo già deciso di smettere nel ’74. Ricordo bene, era un capodanno. Ormai avevo tutto, ero ricco. Ho continuato per sfida, contro tutto e tutti. In quei momenti ti senti leggero. E’ impossibile descrivere quella sensazione. Sai di giocarti la vita ma vivi un’emozione unica…. Ad un certo punto ti prende la nausea appena infili i guanti. Ho vissuto a modo mio ed ho pagato con quasi mezzo secolo di galera. Ora voglio vivere una vita normale da uomo libero“.

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