Venti anni fa moriva Federico Fellini, regista dei più grandi capolavori del cinema italiano

Ricorre oggi, 31 ottobre, il ventennale della morte di Federico Fellini. Una ricorrenza triste che ci ricorda come il cinema dopo di lui non è stato più lo stesso. In meglio, perché Fellini ha creato un nuovo tipo di cinema che ancora oggi è particolarmente apprezzato e la cui influenza è visibile in molte pellicole, indipendentemente dalla provenienza.

In peggio, perché nessuno dopo di lui è riuscito a raggiungere risultati di tale livello.

Federico Fellini, universalmente riconosciuto come uno dei migliori registi mai esistiti (George Simenon a detto “Fellini è il cinema”) non ha iniziato la sua carriera sotto i migliori auspici, anzi. Il destino che si era scritto era di fare il giornalista, il cinema è qualcosa che è arrivato dopo, attraverso gli strani percorsi della vita.

Ma Federico Fellini non è stato solo artefice di capolavori indimenticati del cinema – «La strada» (1954), «Le notti di Cabiria» (1957), «8 ½» (1963) e «Amarcord» (1974), solo per citare le quattro pellicole che si sono aggiudicate l’Oscar – Fellini è stato il creatore di un nuovo genere di cinema, il felliniano:

Avevo sempre sognato, da grande, di fare l’aggettivo. Ne sono lusingato. Cosa intendano gli americani con “felliniano” posso immaginarlo: opulento, stravagante, onirico, bizzarro, nevrotico, fregnacciaro. Ecco, fregnacciaro è il termine giusto.

Attori e attrici hanno il proprio nome legato a filo doppio con quello di Federico Fellini, Alberto Sordi e Marcello Mastroianni sono solo due esempi; alcuni di loro lo erano anche nella vita privata, come ad esempio la moglie Giulietta Masina e l’altra donna, Sandra Milo.

Foto | AFP/AFP/Getty Images

 

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