La classe e Gomorra: due film sulla difficile realtà quotidiana

“Mi sento vicino a Garrone, il regista di Gomorra. Ci rivolgiamo tutti e due alla realtà”, così Laurent Cantet, vincitore della Palma d’Oro a Cannes con il suo Entre les murs (La classe) che uscirà il 10 ottobre in 70 schermi italiani con Mikado.

Il regista francese è venuto a Roma per presentare il suo film, ambientato in una scuola multirazziale della periferia di Parigi. La classe e Gomorra, tra i film più amati al Festival di Cannes, potrebbero ritrovarsi agli Oscar, visto che entrambi sono stati designati dai rispettivi paesi a partecipare alla corsa alla statuetta per il miglior film straniero. “Sempre più registi si rivolgono alla realtà quotidiana che ci offre oggi milioni di sceneggiature”, ha detto ancora Cantet.

La classe è un film attento alle complesse dinamiche generazionali ma anche al conflitto sociale che esplode durante la lezione di francese con un continuo battibecco tra un professore che usa metodi pedagogici quasi socratici e una classe che si difende col sarcasmo o con la resistenza passiva.

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Gomorra entusiasma il Festival di Cannes


Festival di Cannes: cinque minuti di applausi convinti per Gomorra di Matteo Garrone al termine della proiezione.
Sulla Croisette i più entusiasti sono i francesi che titolano “Un film Formidabile” su “Le Monde”.
Il ministro della cultura Sandro Bondi è rimasto profondamente colpito dall’opera: “E’ difficile riprendersi da quelle immagini, sono un pugno nello stomaco” – commenta – “ma dobbiamo presentarci senza vergognarci, orgogliosi di saper rappresentare l’Italia senza immagini edulcorate, senza autoassoluzioni. Gomorra svela, anche ai piu’ informati di noi, che l’Italia e’ purtroppo anche questo.”

Gomorra narra di cinque vicende che si ispirano a fatti realmente accaduti e che continuano ad accadere nei quartieri napoletani come Scampia e nelle zone del Casertano. Lì, come in altri luoghi, la vita di migliaia di uomini e donne, molti dei quali giovani, è condizionata dal potere criminale e dalla sua violenza.

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Blindness per l’apertura del festival di Cannes

A Cannes per questa edizione del festival non è stato tralasciato nulla. Anche il disagio sociale della moderna civiltà è stata considerata. “Blindess” il film di apertura del festival lascerà tutti a bocca aperta, e mostrerà un disagio di cui non ci si rende conto: quello dei non vedenti. Il film racconta di una città viene ribaltata a causa di una misteriosa malattia che porta alla cecità. Tutta la popolazione è ormai priva della vista, l’unica persona rimasta incolume è la moglie di un dottore. Mentre intorno a lei tutto è avvolto nel caos, la donna l’attrice Julianne Moore, cerca in ogni modo una cura per salvare suo marito. La carrirea di Julianne Moore si è alimentata piano piano. Cresciuta in una famiglia di tradizione militare, con padre giudice e madre psichiatra. Da adolescente si trasferisce con la famiglia in oltre 23 città diverse, per le regole di vita militare imposte dal lavoro del padre. Terminati gli studi al College, per le insistenze della famiglia prima si laurea con il massimo dei voti alla Boston University e solo successivamente decide di seguire la passione per il teatro iscrivendosi alla University’s School of the Performing Art, dove in meno di due anni ottiene l’attestato di recitazione drammatica. A 24 anni si trasferisce a Manhattan, e viene scritturata in alcune produzioni teatrali, con contratti firmati fino alla fine degli anni ’80. Poi l’esplosione…

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