Il cinema è anche sogno, creatività ed immaginazione. Per questo il cartellone di appuntamenti in programma a CineShow – il primo salone professionale creato in Italia per il cinema, la televisione ed il multimedia, a Torino dal 18 al 20 novembre – si arricchisce di importanti momenti culturali e d’intrattenimento.
Uno di questi è rappresentato dalla mostra d’abiti di scena dall’azienda romana Annamode che fin dal 1946 ha lavorato con i più grandi registi italiani e stranieri – ad iniziare da Luchino Visconti e Franco Zeffirelli – e che ancora oggi continua ad essere il punto di riferimento di grandi produzioni cinematografiche nazionali ed internazionali così come per i grandi teatri d’opera e di prosa.
Grazie ad Annamode si potranno ammirare da vicino alcuni degli abiti simbolo del cinema italiano: uno su tutti, quello indossato da Sophia Loren in Matrimonio all’italiana, nel film del 1964 diretto da Vittorio De Sica. O ancora, quello che avvolse le forme burrose di Scarlett Johansson nel film di Mike Barker A good woman.
Ecco i principali appuntamenti di oggi del Festival Internazionale del Film di Roma. Per il Concorso, alle 19.00 la performance musicale di Carmen Consoli introduce l’anteprima di L’uomo che ama di Maria Sole Tognazzi con Pierfrancesco Favino, Monica Bellucci, Ksenia Rappoport. Per Cinema 2008, in Sala Santa Cecilia alle 22 il film collettivo 8 di Wim Wenders, Gael Garcia Bernal, Gaspar Noe’, Yan Kounen, Mira Nair, Adberrahmane Sissako, Gus Van Sant, Jane Campion. Per L’Altro Cinema, in Sala Petrassi alle 17 incontro con David Cronenberg. Al Teatro Studio alle 20.00 il film $ 9.99 di Tatia Rosenthal; in Sala Petrassi alle 20:30 Rembrandt’s J’accuse di Peter Greenaway. Al Teatro Studio alle 22.30 Giorgio/Giorgia (storia di una voce) di Gianfranco Mingozzi. Per Actors Studio – Retrospettiva Al Pacino, nello Studio 3 alle 10.00 The Godfather di Francis Ford Coppola e alle 15.00 The Panic in Needle Park di Jerry Schatzberg.
Al Pacino riceverà il Marc’Aurelio d’oro come tributo alla sua straordinaria carriera, incarnazione vivente dell’Actors’ Studio, la più grande scuola di recitazione del mondo che qui al Festival è sempre stata di casa. In completo grigio, piuttosto elegante, non alto col suo metro e settanta, con quei 68 anni portati molto bene, con un Premio Oscar per Profumo di donna e un sacco di candidature, sette in tutto, si lascia andare all’aneddoto e allo scherzo, mentre sul palco lo spalleggiano Antonio Monda e Mario Sesti. Questa sera passerà sul tappeto rosso del Festival, che proietterà il suo secondo film da regista, Chinese Coffee, girato nel 2000 ma ancora inedito in Italia.
