Go Go Tales: una fabbrica di sogni

Il 20 giugno esce Go Go Tales, un film di Abel Ferrara, distribuito dalla Mediafilm. Nel cast: Willem Dafoe, Asia Argento, Riccardo Scamarcio, Stefania Rocca, Mattew Modine, Bob Hoskins.

Il “Ray Ruby’s Paradise” è molto più di un locale per spogliarelliste: è una fabbrica di sogni per ballerine in cerca di fortuna, gestita dal carismatico Ray Ruby e da una serie di personaggi che gli ruotano intorno, altrettanto stravaganti.
Ray Ruby, coperto di debiti, sta disperatamente cercando di non far chiudere il suo locale, dove le più belle ragazze “GoGo” non sono delle semplici lap-dancers, ma appartengono all’agenzia di talenti “Ray of Hope” (Raggio di speranza) che promette loro di diventare, forse un giorno, superstar di Hollywood.

La storia si svolge tutta in una sola notte, dal tramonto all’alba, a Manhattan, nel night club di Ray, costretto a scontrarsi con i debiti e con la proprietaria dello stabile, stanca di non ricevere l’affitto.

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Lower City: un triangolo pericoloso


CIDADE BAIXA Lower City, di Sérgio Machado racconta la storia di un triangolo amoroso, due amici Deco (Lazaro Ramos) e Naldinho (Wagner Moura) ed una spogliarellista Karinna (Alicia Graga), che si svolge sulla costa nord-est del Brasile.
Prodotto dalla VideoFilmes ed in selezione ufficiale al 58 festival di Cannes (“Un Certain Regard”), CIDADE BAIXA (Lover City), descrive il percorso di questi tre personaggi che cercano di dare un nuovo senso alla loro vita attraverso l’amore. poco a poco, la loro esistenza viene travolta dalla passione, la gelosia e la rabbia.

Deco e Naldinho si conoscono da quando erano bambini. Vivono insieme facendo lavori di cargo e piccole consegne a bordo della Dany Boy, una barca a motore di cui sono i proprietari. La storia comincia quando i due amici affrono un passaggio a Karinna, una spogliarellista che cerca lavoro a Salvador.

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Savage Grace: il 20 Giugno al cinema

Presentato a Cannes nella sezione Quinzaine des Réalisateurs, diretto da un promettente regista indipendente americano, interpretato dalla meravigliosa Julianne Moore – SAVAGE GRACE è un torbido melodramma familiare, ispirato alla storia vera di una delle più ricche famiglie americane del dopoguerra.
Ambientato fra New York, Parigi e la Spagna della costa mediterranea, il film mette in scena situazioni alquanto scottanti: adulterio, omosessualità e incesto caratterizzano la vertiginosa parabola discendente di una grande dinastia yankee.

SAVAGE GRACE, tratto dal libro omonimo di Natalie Robins e Steven ML Aronson, racconta l’incredibile storia vera di Barbara Daly, ragazza di bassa estrazione sociale che sposa il magnate Brooks Baekeland, aitante erede della fortuna accumulata dal padre, Leo, inventore della bakelite. Barbara è bella, rossa e carismatica, ma disperatamente inadeguata alla classe sociale e al mondo del marito.

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Noi due sconosciuti: il 12 Giugno al cinema


La vincitrice del premio Oscar® Halle Berry e il vincitore del premio Oscar® e Palma d’Oro a Cannes 2008 Benicio Del Toro sono gli straordinari protagonisti del nuovo film di Susanne Bier, prodotto dal premio Oscar® Sam Mendes (American Beauty).
Noi due sconosciuti racconta con sguardo intenso e partecipe l’incontro inaspettato tra due anime perdute, due persone distanti solo in apparenza e unite dal destino, capaci di affrontare insieme le scelte più difficili della loro vita.

Con Noi due sconosciuti la regista danese Susanne Bier realizza la sua prima pellicola per il mercato americano dopo il successo mondiale di film come “Dopo il matrimonio” (“After the Wedding” candidato all’Oscar® 2006) “Open Hearts” (2002) e “Non desiderare la donna d’altri (“Brothers” 2004”), distribuito dalla Teodora Film e candidato a 11 European Film Academy. Le storie della Bier, molto dirette ed emotivamente molto intense, hanno conquistato un pubblico sempre più vasto grazie anche alla capacità di sorprendere lo spettatore con elementi narrativi inaspettati.

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Corazones de Mujer: il film che ha incantato il Festival di Berlino

C’era una volta il miglior sarto di vestiti arabi della città: si chiamava Shakira (A. Amehri) e c’era una promessa sposa a cui lui doveva fare il vestito da matrimonio: Zina (G. Waldi). Il problema era che Zina aveva già perso la verginità e nel mondo arabo non è permesso. Per tornare a “chilometri zero” saliranno al volante di una vecchia Alfa Romeo spider, da Torino fino in Marocco e… inizieranno il viaggio che le salverà la vita.

Contrariamente a quanto si direbbe dal titolo e dal nome del regista, il film Corazones de Mujer è dei due registi e produttori italiani Davide Sordella e Pablo Benedetti: “K. Kosoof” è il loro nome d’arte collettivo e in arabo vuol dire eclisse. Corazones de Mujer narra la storia vera di un sarto travestito di origine marocchina e di una promessa sposa araba che vive a Torino e deve recuperare la verginità perduta.

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Tropa De Elite – Gli squadroni della morte

TROPA DE ELITE, Orso d’Oro al 58. Festival Internazionale del Cinema di Berlino, dall’autore di “City of God”, esce al cinema venerdì 6 giugno.

Chi crede di conoscere tutte le storie che riguardano la realizzazione travagliata di TROPA DE ELITE si sbaglia. C’è molto più di quanto non sia già stato pubblicato. “Forse per l’argomento, ma sicuramente per lo sforzo della troupe, questo film è nato con una energia diversa, è stata un’esperienza unica”, afferma l’attore Caio Junqueira parlando della sua dodicesima interpretazione cinematografica. Anche l’abituale burocrazia, cui un film deve sottoporsi per ottenere i nullaosta per le riprese, è andata avanti contro ogni regola, racconta il regista José Padilha. Il produttore Marcos Prado rivela anche le conseguenze più drammatiche del furto e del sequestro di cui è stata vittima la troupe al Morro Chapéu Mangueira, Leme.

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L’Anno in cui i miei genitori andarono in vacanza

Il 6 Giugno esce nelle nostra sale “L’Anno in cui i miei genitori andarono in vacanza” diretto da Cao Hamburger.

Nel 1970 il Brasile e il mondo intero sembrano essere sconvolti, ma la maggiore preoccupazione nella mente del dodicenne Mauro, un ragazzino medio borghese di padre ebreo e madre cattolica, non ha niente a che vedere con la proliferazione delle dittature militari in Sud America o con la guerra in Vietnam. Il suo sogno più grande è vedere il Brasile diventare per la terza volta vincitore della Coppa del Mondo.
Mauro si trova in quel momento della vita in cui si passa dall’infanzia all’adolescenza. I genitori, militanti di sinistra, costretti a vivere in clandestinità, si trovano costretti per un periodo ad affidare il figlio al nonno Mòtel, al quale però è accaduto qualcosa di inaspettato. Il ragazzino rimane solo senza avere la possibilità di informare i suoi genitori. E’ il vicino di suo nonno, Shlomo, un vecchio ebreo solitario impiegato nella sinagoga locale, che finisce per prendersi cura di Mauro. Questa convivenza inaspettata svela ad entrambi un mondo fino ad allora sconosciuto.
Mentre aspetta con ansia la telefonata dei genitori, Mauro ripercorre, in un certo senso, la storia dei suoi nonni – ebrei immigranti – alle prese con una realtà del tutto nuova.

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